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BMW S 1000 R: la regina dell’equilibrio – PROVA

Un weekend nel Monferrato per provare, tra le viti del basso Piemonte, la naked bavarese 

Quattrocento chilometri per scoprire la BMW S 1000 R, una moto che può dire la sua in un segmento che piace sempre di più al pubblico sportivo.

Deriva dalla supersportiva S 1000 RR, quella che un certo Razgatlioglu porta sul podio nelle domenica di gara del Mondiale Superbike, ma è più docile e gestibile. 

BMW S 1000 R, com’é

Il cuore pulsante della BMW S 1000 R è il quattro cilindri in linea da 999 cc, ora più leggero di 5 kg rispetto alla versione precedente.

Nonostante la potenza sia rimasta invariata, l’erogazione è stata resa più regolare e le ultime tre marce sono state allungate per migliorare l’efficienza nei consumi.

Questo motore, derivato dalla S 1000 RR, offre prestazioni eccezionali mantenendo una guidabilità ottimale per un utilizzo quotidiano.

Elettronica completa

La dotazione elettronica della S 1000 R è tra le più complete nel segmento delle naked. L’ABS cornering e il controllo di trazione garantiscono una sicurezza attiva di alto livello, soprattutto in curva.

Il display TFT a colori da 6,5 pollici è ampio e facilmente consultabile, anche se la moltitudine di comandi al manubrio può richiedere un po’ di pratica per essere utilizzata al meglio.

Ciclistica

Il telaio della S 1000 R è a doppia trave in alluminio, con un telaietto posteriore a traliccio imbullonato, che garantisce una struttura rigida e leggera.

Le sospensioni elettroniche del modello che abbiamo provato permettendo alla moto di adattarsi in tempo reale alle condizioni della strada e allo stile di guida del pilota. L’impianto frenante Brembo con pinze radiali all’anteriore è da prendere come riferimento per tutti i concorrenti.

In sella

La BMW S 1000 R dimostra subito il suo carattere, già dal sound. È cupo ai bassi e sale di tono insieme ai giri del motore offrendo una colonna sonora entusiasmante.

In sella si trova subito la seduta ideale grazie alla perfetta triangolazione sella-manubrio-pedane. La posizione di guida è un po’ caricata in avanti e, nei tragitti più lunghi, i polsi cominciano a soffrire.

Proprio per questo motivo, però, nella guida nel misto e tra le curve veloci regala tante soddisfazioni. L’anteriore entra in curva come una saetta e offre una stabilità degna di una SBK. La sella è comoda, ben sagomata anche nella parte inferiore e rigida il giusto, discorso che non vale per il piccolo sellino posteriore.

La BMW S 1000 R non è una moto da viaggio, soprattutto in coppia (ne parliamo più avanti), ma non lo nasconde. Poche le vibrazioni che si avvertono sulle pedane anche a velocità autostradali. Inesistente la protezione aerodinamica, ma finché si viaggia entro i limiti del codice della strada si va tranquilli.

Immaginiamo che l’aria cominci a dare fastidio solo a velocità illegali (che noi ovviamente non abbiamo mai raggiunto…) 

BMW S 1000 R su strada

Finita l’autostrada e qualche chilometro cittadino ecco che ci traviamo tra le colline del Monferrato. Qui comincia il divertimento: sulla manopola dell’acceleratore si nota un certo effetto on-off che non si sentiva dai tempi della vecchia Brutale 750.

Il cambio quickshift è perfetto, secondo me uno dei migliori attualmente disponibili. Non fatica a salire o scendere a qualunque regime e neanche a moto calda o fredda che sia, cosa che invece succede con alcune concorrenti altrettanto blasonate. 

Tra le curve da il meglio e il feeling aumenta man mano che si prende confidenza. Il quattro cilindri tedesco sale di giri fluido e, una volta in coppia, esplode in tutta la sua potenza.

I 165 cv della BMW S 1000 R si sentono eccome, ma grazie all’ottima elettronica diventano estremamente gestibili senza mai portare ad esagerare. Merito anche dell’impianto frenante Brembo che dovrebbe essere preso ad esempio da tutto il mercato. Potente e sempre modulabile, con ABS non invasivo. 

Le 4 mappe disponibili consento di variare l’erogazione e la taratura delle sospensioni elettroniche. In Road Mode il motore è più morbido e si nota un certo intervento, a volte quasi fastidioso, dell’elettronica che tende a smorzare la potenza in maniera un po’ troppo evidente.

La modalità Dynamic Pro invece tira fuori tuto il carattere della BMW S 1000 R. Lo scarico cambia tonalità, l’assetto si irrigidisce e la voglia di buttarsi tra le curve aumenta. 

La ciclistica è ottima; le sospensioni viaggiano veloci quando ci si trova su asfalto liscio e assorbono bene le asperità quando invece le strade presentano buche o sconnessioni.

La coppia da un bel calcione già intorno ai 3000 giri e questo consente di inserire la BMW S 1000 R in curva disegnando linee precise come con una lama affilata.

Il peso non si sente: i 199 kg sembrano molti meno a tutto vantaggio dell’agilità degna di motorette di cilindrata inferiore e indicate come regine delle curve. 

Conclusioni

Ma allora la BMW S 1000 R è la moto perfetta? Forse ci si avvicina, ma qualche difetto non le manca. Dicevamo della scomodità del sellino per il passeggero.

È vero, se si vuole viaggiare BMW ha in listino altre scelte, ma qui la fidanzata deve proprio volervi bene per decidere di seguirvi nella vostra gita domenicale… 

A parte la dimensione ridotta ai minimi termini quello che più mi ha dato fastidio è stata la rigidità. La sella è dura, troppo. Peccato perché la posizione, seppur sacrificata, non è poi così scomoda e anche se la seduta è un po’ alta si riesca a salire senza difficoltà. Quindi se siete in coppia, fate un bel giro di prova prima di staccare l’assegno… 

Parola di zavorrina

Qualche altra piccola pecca l’ho trovata nella posizione del pulsante al manubrio per il cambio delle mappe, scomodo da raggiungere mentre si guida. Un po’ di fastidio lo da anche qualche rumore proveniente dalle plastiche delle fiancate quando l’asfalto si fa sconnesso.

La BMW S 1000 R è disponibile in tre colori: Sport, Black Storm e Light White/M Motorsport  ed è in vendita al prezzo di 16.570 euro. Info su bmw-motorrad.it

Il consiglio: una gita nel Monferrato

La prova della BMW S 1000 R ci ha portato nel Monferrato. Qui potete trovare splendide strade collinari che si snodano tra vitigni e bellissimi borghi medievali. Il nostro consiglio per un tour nella zona sud del Piemonte è quello di seguire il percorso delle panchine giganti.

BMW S 1000 R

Qui trovate le famose 15 Big Bench della provincia di Alessandria. Rosignano Monferrato, Sala Monferrato, Grazzano Badoglio, San Salvatore Monferrato, Lu e Cuccaro Monferrato, Vignale Monferrato, Odalengo Grande, Camino, Camagna Monferrato, Fubine Monferrato, Olivola, Alfiano Natta, Ottiglio, Murisengo.

Seguendo questo percorso si scoprono bellissimi paesi e, soprattutto, troverete splendidi ristori con prodotti e piatti tipici piemontesi, oltre che ovviamente ottimi vini.

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