Zero DSR/X: l’elettrica che non ti aspetti – PROVA
È elettrica, americana e vuole fare concorrenza alle best seller europee del segmento tourer. È il momento giusto?
Abbiamo provato la nuova Zero DSR/X per capire se una moto elettrica può dare le stesse sensazioni di una a benzina.
Quindi, messi da parte pregiudizi e preconcetti abbiamo deciso di goderci questo nuovo modo di andare in moto e capire. Capire se questo futuro che ci è caduto addosso così, dopo la miscela dei 14 anni e la benza di ieri, può veramente dire la sua.
Zero DSR/X: i sì e i no
Voglio cominciare con i no, con le cose che non mi hanno convinto, così ve le dico subito e mi levo il pensiero, tanto sono solo due.
La prima, quella che è il problema più grande dei mezzi elettrici e non fa eccezione sulla Zero DSR/X, è l’autonomia. Buona in città, circa 290 km, accettabile nei percorsi misti dove si percorrono poco meno di 200 km, inesistente in autostrada.
A 130 km/h la percorrenza è di appena un centinaio di km. In modalità Eco, che limita la velocità a 113 km/h, l’autonomia dichiarata è di 137 km. Ancora troppo pochi, anche per una gita al mare senza contemplare una sosta energizzante. Il problema ovviamente si riflette anche sulle infrastrutture per la ricarica, ma questo è un altro discorso.
La seconda è il peso. È vero, è nella media delle concorrenti, ma è comunque alto; 247 kg. Come la BMW 1250 GS, anzi una manciata di chili in meno, ma una trentina in più rispetto alla Ducati Multistrada, ad esempio. E chi, come me, non è un bodybuilder, diciamo che in manovra li sente tutti… Ma c’è un trucco che vi svelo tra un po’.
Quando si va, la vita cambia
Ora passiamo ai sì, alle cose che mi hanno convinto. Ci si trova subito bene grazie alla sella ampia e comoda. Unico particolare che mi è risultato un po’ scomodo nella triangolazione sella-pedane-manubrio è stata la piega di quest’ultimo, a mio avviso troppo aperto. Perfetta invece la larghezza della parte bassa del serbatoio, della zona delle gambe e del sotto sella.
Questo fa sentire molto la moto e aiuta nei cambi di direzione e nei movimenti per gli inserimenti in curva. Niente marce dunque, su il cavalletto e si va. Quello che stupisce è che una volta in movimento il peso, che prima di partire sembrava dannatamente presente, non si sente. La moto fila via col suo sibilo e la guida è subito più agile di quanto ci si aspetti.
Anche in curva, nonostante il cerchio anteriore da 19”, la Zero DSR/X scende svelta e senza bisogno di essere “spinta”, grazie anche alle ottime Pirelli Scorpion Trail 2 che la equipaggiano. La forcella anteriore Showa regolabile è tarata sul morbido, ma questo non da fastidio neanche nelle curve più veloci e non fa perdere stabilità. Solo nelle frenate più aggressive, si sente uno spostamento di carico leggermente più accentuato sull’avantreno.
Più rigido invece il mono posteriore, sempre Showa regolabile che garantisce, grazie all’ottimo bilanciamento dei pesi, un comportamento nel misto inaspettatamente fluido e una guida decisamente facile. Ottima anche la frenata garantita dall’impianto J.Juan; ben modulabile, potente e sicura anche quando si tende ad esagerare un po’…
Un motore che fa venire voglia di guidare
La potenza di 100 cv può sembrare poca pensando alla stazza della Zero DSR/X, invece grazie alla coppia di 225 Nm immediatamente disponibile, lo scatto è decisamente fulmineo. Guarda il video dell’accelerazione da 0 a 100 km/h. Anche la velocità massima di 180 km/h è più che adeguata al genere di moto, che preferisce il comfort alla prestazione pura. L’elettronica è presente, molto, ma non invadente.
La piattaforma Cypher 3+ gestisce tutto il sistema, dall’ABS, al CTS, dal cruise control alle cinque mappe motore, divise per erogazione di potenza e intensità della frenata rigenerativa. Eco, Standard, Sport, Rain e Canyon, sono tutte facilmente gestibili anche in marcia tramite un unico pulsante e il comodo display TFT da 5 pollici.
Per personalizzare le mappe invece occorre l’app da scaricare sulla smartphone che consente anche la navigazione turn-by-turn. Comoda, e questo è il trucco che vi dicevo prima, la retromarcia che aiuta a spostare la moto nelle manovre.
Zero DSR/X, conclusioni
In fin dei conti la Zero DSR/X è un’ottima moto, anche considerando il prezzo di 27.200 euro. È vero non è basso, ma i fattori da tenere in conto sono molti. La tecnologia sicuramente molto avanzata che ha permesso di mettere in piedi una delle moto elettriche più evolute del mercato ha sicuramente un costo e questo non è da sottovalutare.
Discorso economico a parte che è ovviamente soggettivo, sul lato prettamente motociclistico, questa Adventure ha tutte le carte in regola per dire la sua, anche rispetto a modelli a motore e dal nome ben più risonante del suo. Insomma, la strada intrapresa è quella giusta, le soddisfazioni non mancano così come neanche il rumore, che non è quello a cui siamo abituati e che non ci stancheremo mai di sentire, ma che diventerà col tempo sempre più familiare e capace di regalare emozioni.
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